mercoledì, agosto 27, 2008

Dei Figli e del matrimonio


"Fratello, ho una domanda per te solo come uno scandaglio, getto questa domanda nella tua anima, per esplorarne la profondità. 
Sei giovane, e desideri per te figli e matrimonio. Ma io ti chiedo: sei un uomo cui sia lecito augurarsi un figlio? 
Sei il vittorioso, il vincitore di te stesso, il padrone dei sensi, signore delle tue virtù? Così io ti interrogo . 
dal tuo desiderio parla la bestia e il bisogno? O la solitudine? O l'insoddisfazione? 

Io voglio che la tua vittoria e la tua libertà anelino a un figlio. Monumenti viventi devi erigere alla tua vittoria e alla tua liberazione. 

Al di sopra di te devi costruire. Ma ancor prima tu stesso devi essere costruito tetragono nel corpo e nell'anima.
Non soltanto devi procrearti, ma creare più in alto di te! A ciò ti aiuti il giardino del matrimonio! 

Un corpo più nobile devi creare, un moto primo, una ruota da se stessa ruotante - tu devi creare un creatore. 
Matrimonio: così io chiamo la volontà di creare in due quel· uno che è qualcosa di più dei due che lo crearono. 
lo chiamo matrimonio il venerante rispetto reciproco di coloro che hanno una tale volontà. 

Questo sia il senso e la verità del tuo matrimonio. Ma che nome darò a ciò che i troppi - questi superflui - chiamano matrimonio? 
Questa miseria dell'anima, in due! Questa sporcizia dell'anima, in due! Questo miserabile benessere, in due! 
Essi chiamano tutto ciò matrimonio; e dicono che i loro matrimoni sono stati contratti in cielo. 
Ebbene, a me non piace il cielo di questi superflui! No, non mi piacciono questi animali impigliati in lacci celesti! 
Lungi da me anche il Dio che sopraggiunge zoppicante, a benedire ciò che non ha congiunto!
Non ridete di questi matrimoni! Qual figlio non avrebbe motivo di piangere i suoi genitori? 
..."

"Friedrich Nietzsche - Così Parlò Zarathustra"

mercoledì, agosto 20, 2008

"Mi sono sempre piaciute le rondini.
Ma non per questo devo seguire il loro volo.
Non perchè non mi piaccia.
Ma perchè la mia natura non lo permette.
E guardo sempre alla fine quella rondine smarrita.
Seguendola con lo sguardo.
E con meraviglia mi accorgo che si riunisce.
Forse non è solo per natura che non le seguo.
Ma per mia natura devo vivere la mia vita."
Gallipoli, 17 Agosto 2008

mercoledì, agosto 06, 2008

L'indispensabile ...

Sempre rimasto in un piccolo mondo e obbligato alle cose che prima erano delle ambizioni e che poi ti sembrano quasi indispensabili.
L'indispesabile inutilità delle cose e persone di cui mi sono circondato.
L'indispensabile bisogno di ritrovare quello a cui non ho dato molta importanza.
Alle persone che erano fuori la porta e che mi aspettavano senza ricevere nulla in cambio.
A Braccia aperte con il sorriso.
Quello vero. Quasi dimenticato.
Questa è per voi .
Per il sorriso che mi avete insegnato a ritrovare.
Quel sorriso che fa delle piccole rughe di sincerità.
Vi voglio bene. Siete la mia vita.
Grazie.
Non vi dimenticherò mai.